La caccia al tesoro si divideva in tre momenti: Mappa del Mattino, Mappa del Pomeriggio, Sfida Finale.
Entrambe le mappe permettevano di accumulare PLO. Un altro modo di accumulare PLO veniva dai giochi con i banchi in piazza e dagli indizi dati dalla Compagnia delle Chiacchiere (durante i due spettacoli in piazza).
Le 9 ciurme con più PLO a fine giornata accedevano alla Sfida Finale.
Mappa del Mattino
La Mappa del Mattino aveva un operazione da svolgere, il cui risultato avrebbe portato alla soluzione. Andiamo per ordine.
Ogni animale, che indicava un preciso luogo della mappa, portava a scoprire (recandosi sul posto) un numero. Potevano essere visitati nell’ordine preferito, la cosa importante era mantenere durante la risoluzione dell’operazione la medesima sequenza indicata.
- Camaleonte: 7
(sotto un tavolino del BelliBar) - Scimmia: 19
(il numero del pontile indicato) - Pappagallo: 8
(sotto il ponte indicato) - Serpente: 6
(all’interno del tubo di scolo del bar 2diPicche - Geko: 3
(su di un gradino della scala santa)
Si otteneva quindi:
8+3+6+7-19= 4
Dopo il segno “=” sono indicate due cose: una cappella e la parola “Verbum” che, appunto, significa PAROLA in latino.
Il risultato era perciò da interpretare come:la parola 4 di una specifica cappella.

Ma quale era la giusta cappella?
Per poter trovare la cappella giusta bisognava recarsi a San Filiberto (indicato sulla mappa con il medesimo simbolo del risultato dell’operazione). Sulla mappa era cerchiata una porzione (l’angolo in basso a sinistra) del quadro che ritrae San Giulio il quale si trova all’interno della chiesa. Osservando la porzione del quadro attentamente viene rivelata una cappella.
Per poter capire quale fosse bisognava semplicemente posizionarsi nel medesimo punto di vista in cui l’artista ha dipinto il quadro.
A quel punto leggendo l’iscrizione sulla cappella rivelata si scopriva che la 4 parola è FLERE.
Assegnando alla parola un numero ad ogni lettera e anagrammandola come indicato dai numeri si ottiene la soluzione REREFLE (che significa riflettere in latino).
La soluzione, se rivelata alla banchiere in piazza, vi avrebbe fatto ottenere i primi PLO della giornata.
Chiaro no?!
Mappa del Pomeriggio
La Mappa del Pomeriggio (un’opera dell’artista e architetto omegnese Giorgio Rava) indicava una serie di luoghi in cui vi erano seppelliti dei tesori (gli Affezionatissimi Ninnoli) che, se scambiati in banca, vi avrebbero fruttato non pochi PLO. Una lavagna all’inizio della piazza indicava, per ogni ninnolo, il controvalore in PLO e se fosse stato già trovato o meno. L’errore più grande da fare era pensare di non poter raggiungere nessun tesoro senza una barca veloce. SBAGLIATO.
I 4 ninnoli intorno a Pella, da soli avrebbero dato a 4 squadre la sicurezza di accedere alla finale, ed erano tutti raggiungibili a piedi.
L’errore di sottovalutare il Teatro.
In molti hanno sottovalutato lo spettacolo teatrale. Questo poteva fruttarvi diversi PLO. Ecco cosa i teatranti rivelavano durante lo spettacolo:
- ripetendo i nomi dei pirati nell’ordine recitato dai teatranti, presso la banca, si sarebbero ottenuti ogni volta PLO. La cantilena poteva essere ripetuta all’infinito ottenendo ogni volta PLO
- il luogo di un ninnolo segreto NON presente sulla mappa: il remo presso il ristorante dell’isola che valeva diversi PLO
- il verso da riprodurre presso la Cartomante per ottenere un timbro speciale per ottenere più PLO
- il gelato da prendere presso l’Antica Torre che aveva un valore presso la cariPLO
Quando vi diciamo che non serve una barca è perché non serve. Malfidenti.
La Sfida Finale
La Sfida Finale consisteva in una “partenza ai blocchi” dei capitani delle ciurme finaliste. Chiunque dopo la partenza poteva aiutarli o ostacolarli. La mappa consegnata ai capitani prima della partenza era molto semplice:
da un lato la raffigurazione del luogo in cui era sepolto il tesoro contrassegnato con un X. L’altro lato raffigurava i medesimi animali della Mappa del Mattino tranne uno: il pappagallo.
Bisognava semplicemente recarsi nei pressi del ponte già visitato al mattino e posizionarsi lungo il fiume come indicato dall’illustrazione sulla mappa. Una volta lì, guardando verso i sassi del letto del fiume se ne sarebbe scorso uno contrassegnato che smuovendolo vi avrebbe rivelato un sacchetto contenente la chiava che apriva il forziere (rimasto in piazza per tutto la giornata).
Chiaro no?!
Il buon senso e l’educazione
In 8 edizioni abbiamo constato che fortunatamente chi partecipa ai pirati è “bellagggggente” (con il 5G) come si suol dire: gente che si sa divertire senza mai esagerare.
Ma le eccezioni ci sono sempre.
Non ci stancheremo mai di dirvi che le azioni dei partecipanti pesano enormemente sull’organizzazione, la riuscita e la sopravvivenza del nostro evento.
Purtroppo sulla quantità quest’anno, per la prima volta, qualche idiota c’è stato:
- il pontile della mappa del mattino. Lo abbiamo rimesso a posto a nostre spese. Chiunque abbia staccato le assi di un pontile pubblico per cercare un indizio è più che un idiota.
- le nostre barche. Qualcuno c’è salito, rovistato e ha portato via cose. Senza parole.
- il vaso rotto presso San Filiberto. Chi può essere così limitato e maleducato da pensare di dover rompere un vaso poichè magari contiene un indizio? Misteri della fede.
- il quadro di San Giulio che veniva spostato per guardarci dietro. Ma ce la fate? È un cacchio di quadro antichissimo.
Cerchiamo sempre di farvi visitare luoghi con un bagaglio storico culturale notevole, per favore, non costringeteci a evitarli, usate il buon senso e l’educazione, sempre.
Di nuovo un Grazie a tutti i collaboratori, i sostenitori, i partecipanti e, se volete, diteci la vostra.
Ci si vede alla nona edizione, forse.